Da Il Gatto a nove code a Il buono, il brutto e il cattivo, quante scene famose girate fra le tombe
Spesso li conosciamo più dai film che dal vivo. Direttamente li visitiamo poco, ma in molte opere cinematografiche appaiono tombe, cripte, sculture che a volte sono fondamentali nella narrazione degli sceneggiatori. Wired ha addirittura stilato una classifica con alcuni dei film più famosi in cui i cimiteri hanno un ruolo importante. In Shining non si vede mai, ma il pauroso Overlook Hotel sorge su un cimitero indiano, ne La notte dei morti viventi è scontato che gli zombie escano dalle bare. Ma c’è anche Il Corvo, in cui il cimitero di fatto viene reinventato con una visione romantica, quindi il maestro Dario Argento con Il gatto a nove code pensa a una scena in cui uno dei personaggi resta chiuso di notte in una cripta, creando un’atmosfera da brividi.
In Dellamorte Dellamore, tratto dal romanzo di Tiziano Sclavi, il protagonista lavora nel cimitero di Buffalora, isolato dal mondo e privo di vita sociale e si trova a dover affrontare i “ritornanti”, che a sette giorni dal decesso ritornano in vita, li deve uccidere e poi seppellire nuovamente per paura di perdere il posto. Ma senza dubbio uno dei cimiteri più noti al pubblico del grande e del piccolo schermo è quello de Il buono, il brutto e il cattivo, uno dei più celebri western, scritto e diretto da Sergio Leone con Clin Eastwood e Lee Van Cleef: il duello finale proprio all’ombra delle tombe regala alcune scene immortali nella storia del cinema.