Quella di Barbara B non è una storia di numeri, di bilanci in attivo, di guadagni a testimoniare una buona gestione. E’ una storia di persone: da Anna a Antonio fino a Jerry, Sandro, Dalila e Antonino. Ragazzi e ragazze con un nome, una storia alle spalle e un futuro tutto da scrivere imparando dagli errori commessi ma trovando la forza dalle tante difficoltà superate. Ex detenuti, portatori di dipendenze patologiche, disabili fisici e intellettivi, disoccupati di lungo periodo.
Barbara B è una cooperativa sociale di tipo B e già la denominazione ufficiale ha una storia ma significativa: ricorda una 18enne diventata mamma quando ancora era minorenne e poi caduta nella depressione e nella droga. «Una ragazza delicata e sensibile» ricorda Alessandro Di Mauro, fondatore e attuale amministratore delegato di Barbara B, a cui però è stata fatale una dose di eroina nel novembre 2000.
Barbara B esiste perché tragedie simili diventino solamente un ricordo. Per questo abbiamo voluto pubblicare un libro che racconti la nostra storia e soprattutto la storia di chi in noi ha trovato quell’aiuto e quella speranza indispensabile per lasciarsi alle spalle i problemi.
Da qui il titolo “Il volo del calabrone” perché, come è scritto nel volume, “sembra che la Cooperativa sia come un calabrone, capace di volare nonostante tutte le difficoltà che affronta ogni giorno”.
Non ci sono giudizi su quello che una persona ha fatto in passato. Anzi, c’è in chi ha trascorso periodi complicati la voglia di aiutare chi adesso si trova in condizioni difficili portando la propria esperienza e tendendo una mano a chi ha bisogno. Questa è la filosofia della nostra Cooperativa, questo è lo spirito di tutte le persone che collaborano con noi.