Il laboratorio di teatro realizzato all’interno del carcere Lorusso e Cutugno di Torino finisce anche sulla stampa
“Il carcere dovrebbe essere riabilitativo e non punitivo. Un luogo dove imparare, formarsi e tornare nella società come un cittadino utile alla comunità”. Affermazione difficile da mettere in pratica, che la Cooperativa Barbara B e l’associazione Avvalorando sono riuscite a trasformare in realtà. Nei mesi scorsi all’interno del carcere Lorusso e Cutugno di Torino è iniziato un laboratorio di teatro che ha proseguito la propria attività anche nel mese di agosto, periodo in cui normalmente tutto si ferma e anche il tempo all’interno delle carceri trascorre molto più lentamente del solito.
Un progetto biennale iniziato ad aprile che attualmente vede la presenza di otto giovani sotto la guida degli operatori Alessandro Di Mauro, Yuri D’Agostino, Raffaele Musella, Monica Battaglia e Carolina Dardano. L’obiettivo è molto ambizioso ed è quello di portare in scena, in un teatro torinese, l’opera a cui il gruppo sta lavorando.
L’iniziativa è innovativa e ha riscosso anche l’interesse dei media locali e nazionali. Nei giorni scorsi il Quotidiano Torinese ha pubblicato un articolo riassumendo lo scopo del programma definito “un progetto positivo e una voce di speranza nel futuro”.